venerdì 21 marzo 2008

FotoNegozio™: un cosomorbido di fiducia.


Sul vostro computer Mela™ (o Finestre™) che cosa utilizzate di più: Parola™ o Esploratore™? Avete mai provato a pensare a come suonano i software più famosi se tradotti nella nostra italica lingua?
Noi ad Ufficio™ preferiamo UfficioAperto™, però per fare grafica ci vogliono necessariamente NelDisegno™ e Illustratore™ (ora che Manolibera™ è defunto...), oltre naturalmente a Fuochi d'Artificio™, TessiSogni™, Lampo™ e DopoEffetto™...
E di certo nel nostro cuore c'è sempre spazio per Adobe FotoNegozio™. Saputo che Adobe gli dedicava un contest intitolato "See What's Possible" (Ma Guarda un po' Cosa si Combina), ci siamo divertiti a tirar fuori questi 15 secondi di stop motion demenziale, con lo scopo di far fare alle icone di Photoshop il ruolo delle freccie di cupido...
Se tanto amore vi rende felici, non resta che iscrivervi e votarci!

Design (Citazione)

Forse credere nel buon design è come credere in Dio, ti rende ottimista.
Sir Terence Conran

Ciao Simonetta

Insieme agli auguri di Buona Pasqua, vi chiedo di firmare:

Per favore andate su
www.tibetan-passport.fr.st/

per chiedere virtualmente la cittadinanza tibetana.
Divulgate il messaggio. E' molto importante. Io l'ho già richiesta.

e poi c'è anche questa:
http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/98.php?cl_tf_sign=1

La petizione e' organizzata da Avaaz, che cerca di arrivare urgentemente ad 1 milione di firme per portarla ai rappresentanti Cinesi

Dopo quasi 50 anni di governo Cinese i Tibetani chiedono con forza al mondo il cambiamento. Ma la violenza si sta diffondendo in Tibet e nelle regioni confinanti, ed il governo Cinese si trova di fronte all'alternativa di aumentare la brutalita' della repressione e il dialogo, e questa scelta potrebbe determinare il futuro del Tibet, e della Cina stessa. Possiamo influenzare questa decisione storica. Alla Cina preme la propria reputazione internazionale. La sua economia e' del tutto dipendente dalle esportazioni "Made in China" che noi compriamo, ed il governo desidera che le Olimpiadi di quest'estate a Pechino siano una celebrazione della nuova Cina, rispettata come potenza di rango globale.
Il Presidente Hu deve sentire che il 'Marchio Cina' e le Olimpiadi possono aver successo solo se fa la scelta giusta. Ma ci vorrà una valanga di persone da tutto il mondo per ottenere la sua attenzione. Clicca qui sotto per fare come me e firmare la petizione per chiedere al Presidente Hu moderazione in Tibet e dialogo con il Dalai Lama -- e dillo subito a tutti quelli che puoi.


Grazie davvero per il vostro aiuto!

Simonetta Doni

giovedì 20 marzo 2008

Cieli tipografici


Si chiama A18 ed è un nuovo spazio per l'arte e l'architettura a Firenze. Un piccolo loft su due livelli, in via degli Artisti 18: sede della rivista And e luogo di ricerca progettuale dello studio d'architettura Arx, ha proposto il 13 marzo il primo di una serie di Aperitivi di Architettura, appuntamenti a cadenza mensile come occasione di incontro e confronto fra appassionati di architettura o semplici curiosi.


In programma anche mostre e presentazioni: a questo primo appuntamento siamo stati piacevolmente sorpresi dalle opere della giovane designer tedesca Lisa Rienermann che col suo lavoro Type in the sky ha ricevuto nel 2007 il Premio Typographic Excellence del Type Directors Club New York.

martedì 18 marzo 2008

Indovinello d'autore

(o d'editore... !)

Una decina d'anni fa un editore (che chiameremo U) commissiona a uno studio grafico (che chiameremo S) la progettazione, l'impaginazione e la realizzazione del corpo di illustrazioni di un'opera enciclopedica. U stipula con S un contratto al quale entrambi si attengono scrupolosamente portando a pubblicazione l'opera con reciproca soddisfazione. Trascorsi i dieci anni, un bel giorno, U decide di non riproporre l'opera a catalogo e di dismetterne i diritti, dichiarando che, non essendo fatta menzione nel contratto di allora sul comportamento da adottare in un caso come questo, i diritti d'autore delle diverse parti (testi, illustrazioni, ecc.) sarebbero tornati agli specifici autori: chi avesse interesse, oggi, a ripubblicare l'oggetto di quell'enciclopedia nell'interpretazione che ne avevano dato gli autori nell'edizione firmata da U, avrebbe dovuto intraprendere una nuova trattativa con gli autori stessi. Nel caso delle illustrazioni, con S.
E poiché gli editori, come noi tutti sappiamo, sono il principale vettore di cultura, che si concretizza in sempre nuove e sempre più brillanti proposte editoriali che arricchiscono il panorama e gli scaffali delle librerie, un altro editore (che chiameremo M) rovistando negli scantinati dei propri simili - e, tra questi, di U - trova di avere interesse alla ripubblicazione della suddetta enciclopedia. Contatta U, che conferma la sua posizione di estraneità a qualsiasi trattativa e dichiara che nulla ha a pretendere da M in quanto a diritti; contatta S, in qualità di autore delle illustrazioni, e con questo intavola una trattativa.
Fin dall'inizio M dichiara di voler riconoscere a S (Gentmo, Architett, Gran Farabutt, Illustrissimo, macimancherebbe, malepare, illustrissimosaràlei, ecc. ecc.) un diritto d'autore che corrisponda ad un riutilizzo delle illustrazioni: ossia tali illustrazioni saranno pagate non come opera dell'ingegno allo stato originale, ma pagate in forma percentuale considerando che sono già state pubblicate una volta. Condisce il contratto con una serie di condizioni capestro per cui, una volta firmato, S si trova nelle condizioni di non potere più nulla pretendere per il resto dei suoi giorni riguardo la propria opera, e glielo spedisce.
Ora, però, S non solo non è architetto, ma non è neppure così stronzo. O quanto meno gli piacerebbe soltanto non passare come tale. Sa bene che non c'è editore sulla terra disposto a pagare per intero delle immagini già utilizzate, né lo ha mai preteso: sarebbe già contento se si potesse togliere dal contratto almeno l'articolo 23bis/4 con riporto di 2 che recita che l'editore può anche pisciargli in testa, negando ad S, al tempo stesso, la facoltà di aprire l'ombrello.
La domanda è: è vero che la legge sull'editoria prevede che l'opera rimanga a disposizione esclusiva (anche sull'esclusività si potrebbe discutere) dell'editore per 20 anni dalla firma del contratto (a meno che, come nel caso di U, l'editore non rinunci all'opera stessa!), ma non è altrettanto vero che l'opera dell'ingegno, secondo il diritto d'autore, non perde di valore economico da un utilizzo al successivo? In più: se è vero che nel caso in cui l'opera venga nuovamente edita da chi l'ha commissionata e già pagata in origine, l'autore non potrebbe ragionevolmente pretendere se non un compenso percentuale per il riutilizzo del suo lavoro, con che buona ragione un altro editore che non affronta l'onere dell'acquisto dei diritti dal precedente, ma si trova a considerare ex novo un'edizione, parla di riutilizzo delle illustrazioni?
Certo, in un determinato paragrafo del contratto M dichiara che nel caso in cui si trovasse a cedere i diritti di quest'opera a terzi, riconoscerà a S il 50% del ricavato della vendita delle illustrazioni: ma S ha come la sensazione - e non sa proprio perché (!) - che il prezzo di vendita delle illustrazioni sarebbe calcolato a prezzo pieno ma a lui sarebbe corrisposta la metà del costo di quelle stesse, valutate però come riutilizzate.
O no?

lunedì 17 marzo 2008

Donald Norman a Firenze

Scusate per il ritardo con cui ve lo comunico. Oggi (17 marzo) c'è un incontro a Firenze con Donald Norman (uno dei padri dell'usabilità, dell'ergonomia e della psicologia cognitiva) alle ore 17.00 Sala della Croce Rossa (Lungarno Soderini 11).
Se potete andate visto che ci siamo detti più volte che il nostro interesse non si limita alla grafica pura ma spazia ad ampio raggio.

martedì 4 marzo 2008

Spam sociale



Si chiamano pannelli a messaggio variabile, ma ingrandendo l'immagine si ha la fotografia della realtà: il messaggio è sempre lo stesso, tutti i giorni, sul lavoro si muore.
Uno degli obbiettivi che potremmo darci è quello di segnalare le emergenze sociali (lo stesso vale per la tragedia dei bambini di Gravina, e per tutte quelle occasioni che purtroppo non mancano) con cartoline elettroniche da inviare fino alla nausea a quanti più indirizzi recuperati dal web. Credo sia il principio dello spam: ma se funziona per promuovere il viagra, perché non utilizzare il sistema per questo scopo? Si può fare tecnicamente?

lunedì 3 marzo 2008

La luna nel pozzo



A Ciccio e Tore, scomparsi nel buio

Mi chiedo per sfuggire a cosa siate finiti laggiù, se sia stato per scappare dalle miserie del mondo o se l'orco aveva sembianze familiari. Mi chiedo se, laggiù, la vostra disperazione sia stata aggrappata, fino all'ultimo anelito di vita, alle pareti del baratro o se più profondo e invalicabile era il baratro nei vostri cuori. Chissà se c'è stato qualcuno disposto non ad ascoltarvi una volta caduti sul fondo, ma prima, ad ascoltare i racconti della vostra luna in fondo al pozzo. Mi chiedo cosa ha pensato ciascuno nella solitudine della propria agonia, di suo padre, di sua madre e anche di noi. Di noi che non siamo venuti a soccorrervi. Di noi, il branco, che abbiamo sempre un buon libro da leggere, partiti giusti da sostenere, trasmissioni televisive da emulare, un telefono da desiderare, antenne paraboliche da esporre sui terrazzi, un'automobile per il prestigio, un lavoro per sentirsi migliori. Di tutti noi che sappiamo parlare, ma non sappiamo ascoltare. E permettiamo ad ogni istante che un piccolo essere venga inghiottito da un pozzo. Dal buio dell'ignoranza, dell'indifferenza, del qualunquismo, del proprio io, delle proprie certezze. Dal buio dei vostri stessi mali...
Noi non riconosceremo mai che ciò che vi ha fatto cadere, non è la mancanza degli agii materiali (che tutti, adesso in particolar modo, da ogni parte sollecitano e promettono), ma la miseria dello spirito della nostra esistenza, il buio del nostro tempo.