Scegliere un nome è sempre la cosa più difficile, soprattutto per se stessi: un problema di autodefinizione di quelli paralizzanti. Così, quando abbiamo tirato su il blog, nell'entusiasmo che seguiva la prima riunione, abbiamo deciso di non perderci troppo tempo, e dovendo unire in un marchio amore per una città e design grafico ci è subito venuto in mente Milton Glaser e il suo "I heart NY". Naturalmente in courier. Peccato che i colori standard di blogger con il rosso e il nero del marchio sovrastante non c'entrino niente... ecco perché la veloce tinta cosmetica arancio blu, tanto per rendere il tutto guardabile. Niente di più.
Visto l'iter progettuale, non ci stupiscono i dubbi espressi da Angela: "...a dire il vero io nutro non poche perplessità anche sul logo, non so da chi scelto e da chi sottoscritto per tutti, di "I Design Firenze". Personalmente non mi corrisponde affatto esteticamente, vogliamo parlarne?"
Direi assolutamente di sì. E' aperta con questo post la discussione sul nome e sul marchio del gruppo. Vogliamo addirittura indire un piccolo concorso?
lunedì 21 gennaio 2008
Problemi di identità
Pubblicato da studiokmzero alle 12:34
Etichette:
concorsi,
note tecniche
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4 commenti:
Direi di non metterci a dibattere su un logo che è stato buttato giù, mi pare evidente, istintivamente, tanto per avere un'intestazione del blog. A me non dispiace (anche se l'originale non è un Courier ma in American Typewriter!), ma penso che per arrivare ad avere la reale necessità di definire un logo rappresentativo del gruppo, sia importante verificare comunione di intenti, grado di impegno e partecipazione, scopi, concreti o meno che siano, dell'associazione. Per adesso, a mio modesto parere, quello che c'è basta e avanza.
Proprio sulla materia dei marchi, semmai, potrebbe essere utile dibattere nei prossimi incontri: magari prendendo spunto dal concorso di Siracusa, ma non solo.
Riguardo a questo, mi associo con quanto affermato da KmZero. Ritengo che non ci possa essere malafede da parte di organizzatori ed autore: anche ad essere severi censori, non si può pensare che, proprio per la loro comune appartenza all'Aiap, i citati soggetti non abbiano messo in conto le polemiche che sarebbero sorte e che da queste, almeno in tal senso, non si siano messi al riparo. Ma concordo anche nel riconoscere che Siracusa e la Sicilia, con i suoi riferimenti storici, artistici e culturali alla Magna Grecia, al teatro greco delle tragedie di Eschilo e dei drammi di Sofrone, all'arguzia di Archimede e delle sue invenzioni (solo per citare alcuni elementi), non è probabilmente definita con sufficiente carattere e forza nella rappresentazione dei due delfini dal musetto vagamente disneyano. Anche se, a onor del vero, il simbolo vincitore ha una sua coerenza formale e un suo gusto (vagamente da antica Roma, ricordando certi stemmi e vessilli di re e imperatori), le applicazioni sembrano di qualità e in più altri partecipanti hanno utilizzato l'icona del delfino, indizio che suggerisce che probabilmente non si tratta solo di una rivisitazione di un antico stemma della città. Non lo so: non ho letto il brief, gli incartamenti del concorso e dunque ritengo di non avere sufficienti elementi di giudizio. Senz'altro appare evidente che il simbolo ricavato è un po' leggero e, sostituendo il poco leggibile logo Siracysa con altra ragione sociale (Acquario di Genova?... Riccione??), ecc.
Insomma, utilizziamo l'occasione per approfondire l'indagine: un marchio, a differenza di un'immagine, di un manifesto, difficilmente entusiasma al primo sguardo. Riesce convincente e riuscito se è capace di significare con forza e coerenza, nel corso del tempo, l'istituzione o l'impresa che con esso si firma. E allora perché non affrontare nei nostri prossimi incontri la tematica del marchio e delle sue implicazioni? Propongo di far tenere una conferenza dotta sull'argomento al principe Chiantini (lui non è al corrente di questa proposta!!), con il contributo ovviamente, dell'esperienza diretta o indiretta di tutti.
WS
Concordo pienamente, il marchio è un tema fondamentale e di grande interesse. Voto anche io per Fabio moderatore... anche se lui non lo sa...
PS: maledetto walter, tu mi cogli in fallo sull'American Typwriter... ma occhio che io segno tutto nel librettino nero! :-)
per me il nostro logo va bene, mi piace l'intento e traspare l'entusiasmo che lo ha generato.
Se ci sono altre proposte meglio, le possiamo valutare tutti insieme. Ma la cosa principale è farlo funzionare.
Leggo con piacere che si è acceso un dibattito anche sul logo di Siracusa che personalmente trovo più adatto all'acquario di Riccione, come dice Walter. Trovo stimolante approfondire la tematica, mettiamolo in conto per la prossima
Simo(netta)
Approvo anche io la scelta di parlare della progettazione del marchio, come momento di massima sintesi e difficoltà del nostro lavoro. Non so chi sia il principe Chiantini ma mi fido di Walter.
Su siracusa avendo noi partecipato ci sentiamo un po' di parte, meglio parlarne dal vivo... a presto
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