venerdì 23 maggio 2008

Musica da Camera


Walter Sardonnini ha citato nel post precedente la recente campagna per il Maggio Musicale Fiorentino, creata da Leader. Una campagna che sicuramente provoca discussioni, in quanto presenta un'istituzione assolutamente "classica" tramite una comunicazione che si muove su richiami estetici e stilistici più contemporanei, e con immagini tutte centrate sulla figura femminile nella sua espressività anche glamour.



Non sappiamo se questa direzione di comunicazione (peraltro ben rappresentata anche dal sito del Maggio) sia un'imposizione del cliente o una scelta dell'Agenzia Pubblicitaria. Appare evidente l'intenzione, per citare Sardonnini, di "un'immagine rinnovata frizzante, per giovani, sensuale".
Che ne diranno i fedeli del Maggio fatto di "opera lirica, musica classica, smoking, flauti e papillon", mi sono chiesto? Soffriranno dell'allusione a "sentimenti più grevi e volgari"?
Urge esperimento empirico (per quello che può valere).
Chiedo a mio padre, settantadue anni, dirigente in pensione, abbonato al Maggio da esattamente 26 anni. Il quale mi risponde con un secco "No, non mi piace. Non è il Maggio".


Chiedo anche a amici e coetanei che condividono il parere. Ma più vado avanti con l'inchiesta, più mi sento come gli opinionisti televisivi. La verità è altrove.
Bisognerebbe conoscere i risultati della campagna.
Sapere se ha toccato il pubblico giovane che ricercava, e vedere quanti abbonati in più ha portato; o ancora, saper dire quanti musicofili siano stati così sdegnati da rinunciare a un concerto. Valutarne il risultato, con un analisi del pubblico divisa per fasce d'eta. Chiedersi se ha comunque attirato maggiore attenzione, anche solo per generare proteste e borbottii.



Mia madre, settantasei anni, insegnante in pensione, condivide con mio padre gli abbonamenti di musica classica (non è un caso, proprio al Teatro Comunale si videro per la prima volta più di quarant'anni orsono), ma in più con cuore di mamma si perita di seguire la scena fiorentina della grafica. Che ci crediate o no, sa anche chi è Stefano Rovai.
Paziente mi spiega la genesi del progetto: "il Maggio quest'anno è dedicato alle donne, si chiama Donne Contro perché vuole parlare delle donne che si ribellano, che hanno emozioni, e infatti hanno messo in programma la Carmen, Lady Macbeth.... e pensa che per l'inaugurazione hanno fatto un concerto con quella bella attrice francese, come si chiama, la Charlotte Rampling, che ha letto urlando dei brani dai campi di concentramento. E nel manifesto c'è una donna, sì, col seno in evidenza. Mi è piaciuto? Mah..."

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