martedì 19 agosto 2008

Il giglio di Firenze



Cari amici,
è stato approvato, con delibera della giunta comunale dell'11 agosto, il progetto per il nuovo giglio e conseguentemente la nuova immagine del Comune di Firenze, realizzato dal mio studio.
Il lavoro era stato affidato e realizzato parecchio tempo fa, ma per differite esigenze, l'ufficializzazione è avvenuta solo in questi giorni, cogliendo anche il sottoscritto abbastanza di sorpresa.
La notizia è stata telegraficamente divulgata dalle autorità comunali e conseguentemente dalle maggiori testate giornalistiche, con l'approssimazione inevitabile data la sorpresa e la mancanza di dati più precisi. Tenevo a darne notizia a voi tutti personalmente e ad illustrarne il percorso, ma la repentina quanto snobistica segnalazione di SDZine, ha fatto sì che anticipassi alcune riflessioni di merito sull'intervento, attraverso quelle pagine. Naturalmente approfittando dell'occasione per togliermi qualche sassolino dalla scarpa...
Rimando dunque, per adesso, a quel post (ahimè molto lungo, ma capirete) chi avesse voglia di saperne di più, riservandomi in seguito di approfondire il tema insieme a voi.
Un abbraccio a tutti e a presto
W

7 commenti:

Anonimo ha detto...

letto, approvato e sottoscritto :)

-M.

francesco canovaro ha detto...

Con diligenza, di ritorno dalle vancanze, anche io ho letto tutto.
Devo dire che con il dilungarsi delle risposte si perde un po il filo del discorso, ma trovo adattissima la tua prima risposta.
si percepiscono anche i sassolini :-)

m!

Debora StudioKmzero ha detto...

Mi spiace aver letto solo oggi l'articolo su sdz ed esser giunta solo dopo che l'argomento meritava di esser placato - come giustamente hai fatto.

Non entro in merito ai cavilli, ma capisco perfettamente il motivo per cui ti sei sentito "attaccato"... soprattutto immaginando che il tutto si è svolto proprio mentre eri in vacanza e senza che nessuno ti consultasse o ti lasciasse il tempo di provvedere ad inviare approfondimenti.

La pubblicazione di Savorelli - seppure formalmente "corretta" - invita evidentemente ad esser letta con tono ambiguo, sospetto e che - soprattutto - riserva per Firenze riflessioni e dubbi che non erano mai stati posti per altre situazioni analoghe, come giustamente hai fatto notare.

Tutte cose già dette, lo so, ma servivano da premessa per farti le mie congratulazioni e - perché no - i miei ringraziamenti, per esserti fatto carico di un progetto tanto importante (e difficile, si sa!) per la Città di Firenze.
Città che fin'ora - in assenza di un indispensabile manuale di stile - era in balia di un'identità fatta di escamotages della tipografia comunale mixati con varie soluzioni inventate negli anni da quanti, con o senza cognizione di causa, hanno lavorato per il Comune.


Sono con te. Buon lavoro!

Anonimo ha detto...

Un commento che NON lascerò su SDZ, anche in seguito all'ultimo articolo di Savorelli, è che - finalmente! - si potrà avere un design unico per tutte le volte che facciamo dei poster col patrocinio di... :)

Una domanda: ma è possibile che la registrazione di un marchio (anche se composto) non ne pregiudichi l'uso dei dettagli? Capisco che "un" giglio si possa usare, ma "quel" giglio proprio no. Altrimenti io apro un negozio di abbigliamento sportivo, ci metto il baffo della Nike con accanto la scritta "Virgola Outlet"... Parlano del logo della ACF Fiorentina, ma tra i due gigli c'è quanto tra me e Doris Day.

-Marco-KSC

PS: Nella bagarre, mi sono dimenticato di congratularmi con Walter. A questo punto è implicito :)

Walter Sardonini ha detto...

Cari amici,
sopite le polemiche causate dal post sul Giglio di Firenze, è di oggi un nuovo articolo di SDZ che appare (per usare quel parlar per citazioni tanto caro al suo autore) come una excusatio non petita. Se avessi voglia di rispondere, premetterei senz'altro che, detto così, non c'è niente da eccepire quanto alla forma! Ma sui contenuti c'è ancora da fare chiarezza: chiarezza che uno storico della sua levatura (è detto senza retorica), forse per la reale ambiguità che la materia araldica comporta, non riesce a raggiungere, perdendosi in una disquisizione capziosa, che non indica cioè soluzioni indiscutibilmente praticabili. Ma là sopra non risponderò, nella convinzione che ora (ma prima, anche con toni più pacati, non credo sarebbe stato diverso) ogni esterno dissentire sarebbe preso comunque come un insulto alla ragione, come un attacco al potere, per usare un'espressione più colorita.
Rimando all'osservazione di Marco che sta qui sopra. Osservazione ancora una volta pertinente e obiettiva. L'interlocutore di SDZ, dopo essersi di nuovo sbrodolato con descrizioni più dettagliate, ma sempre contrastanti e inconcludenti, evidentemente non ha capito o non vuole capire che il nuovo logo/stemma/marchio/emblema/simbolo - o come accidenti lo vuole chiamare lui, visto che probabilmente importa solo a lui - della città di Firenze è: lo storico simbolo del giglio, reinterpretato nello stile secondo il design che la tradizione storica e iconografica istituzionale ci ha insegnato e consegnato, unitamente alla particolare scritta FIRENZE inserita a compendio dell'emblema e realizzata con un preciso carattere, anch'esso allineato e coordinato con quello stile. Questo insieme di segno e testo sarà "firma" (non so più come chiamarla) dell'Amministrazione comunale e delle manifestazioni ufficiali della città di Firenze. E nessuno, se non incorrendo in dolo, potrà utilizzare quel binomio in quella forma o in altre che di quella siano evidente speculazione. Né per un utilizzo pubblico, né, tanto meno per uno scopo privato. Questo dice la legge. Lo stemma fiorentino, registrato nel 1929 da Mussolini, non conteneva sufficienti caratteristiche di unicità o insomma caratteristiche tout court (quelle che il nostro storico indica come estendibili virtualmente ad una ampia gamma di interpretazioni, tanto da moltiplicare la tutela dell'originale) per mettere al riparo l'Amministrazione da quanto paventato. Come non conteneva sufficienti motivazioni storiche e stilistiche per farcelo recepire in quel particolare design. Se il presidente Della Valle vorrà poi, ad uno studio grafico "ad hoc" far "ritoccare" questo nostro giglio e, con carattere similare, farci scrivere sotto Fiorentina, lo faccia: visto che siamo a Firenze avremo agio di dargli di bischero, farglielo cambiare e festa finita! Insomma, le osservazioni fatte mi paiono questioni di lana caprina, a fronte di una svolta epocale a seguito della quale l'immagine istituzionale della nostra città cerca di trovare solidi punti fermi per offrire agli utenti una comunicazione decisa, chiara ed efficace. A questa svolta (non al restyling grafico, operazione, come a tutti voi apparirà chiaro, in cui molto c'era da approfondire e valutare, ma poco da inventare) dovrebbe andare il plauso, salvaguardando e rivalutando le questioni storiche, filosofiche e culturali per un necessario ambito di studio e approfondimento. A sostegno dei miglioramenti, non a cicchetto e a frustrazione di questi.
Continuo a pensare che nel tono del post incriminato ci fosse un velo di delusione e di urticazione per la mancata chiamata in causa ricevuta (coinvolgimento che diversamente sarebbe stato declamato in pompa magna, a prescindere, e lo sottolineo, dai risultati) e che a ciò siano seguite dichiarazioni fredde, dimesse e cariche di freghi rossi e blu sulla deontologia del percorso seguito
Ma ciò che mi riscatta dall'amarezza provata in questi ultimi giorni, è la vostra risposta: la fiducia che mi rinnovate e la riaffermata condivisione di quei valori che rappresentano, oggi ancora un'altra volta, il cemento per quei mattoni che faticosamente abbiamo radunato.
Senza boria, senza pensare di essere giusti tra gli stolti o grandi tra i poveri di spirito, continueremo a discutere, a dialogare, a strattonarci, a metterci in discussione: a tessere la nostra tela alla ricerca della Qualità del prodotto e della Correttezza professionale, nell'operare quotidiano, non nello stilare dogmi e paradigmi che antepongono l'erudizione alla cultura e allo sviluppo. Per allargare il consenso e il riconoscimento, non per svilirlo. Lo faremo nei nostri incontri, nelle nostre iniziative e qui, sul nostro blog, senza bisogno di cercare altrove quella necessaria misura e attenzione che, altrove, sfuma ogni giorno di più nel personalistico e nel sentenzioso.
A prestissimo

Walter


P.S.
Perdonate se non vi ho reso partecipi nei mesi scorsi dello svolgersi del lavoro, ma come ho affermato su SDZ, il progetto è stato svolto ed eseguito tanto tempo fa. Solo ai primi di agosto si è capito che era stata raggiunta la più ampia condivisione dei settori dell'Amministrazione coinvolti e che la Giunta avrebbe dato delibera favorevole. Non mancherò di informarvi in seguito sugli sviluppi della pubblicazione della ricerca storica e stilistica e della normativa d'uso per le applicazioni. E perdonatemi se non inserisco sul blog un'immagine del nuovo giglio più decente di quella ricavata da Repubblica: sono ancora in ferie e non ho con me i files dell'archivio lavori.
Quanto al festival, Leonardo Baglioni ha già lanciato il suo grido di GUERRA...!!! Forte e chiaro. La battaglia abbia inizio!

simonetta ha detto...

Walter, complimenti! Ho letto solo ora di questo successo, per la verità non solo tuo ma principalmente per questa città. E ... le polemiche? Troppe per seguirle!
Simonetta

Anonimo ha detto...

Capito di passaggio e mi inserisco, con permesso, nella discussione.
So di intervenire un certo ritardo, ma solo da pochi giorni ho scoperto questo bel blog.
Mi considero e mi presento come un principiante, in questo contesto e in quasi tutto quello che faccio, conosco pochi nomi, altrettanti cognomi e ovviamente non ho uno straccio di cursus honorum da sguainare all’occorrenza ( mi scuso per il latinismo inconsulto, serviva a darmi un minimo di credibilità agli occhi dei miei eventuali lettori ).
Uso queste due righe per una prima impressione, un commento di passaggio, di quelli che si fanno stravaccati sul divano davanti alla tv o in auto ascoltando la radio.
Trovo questo blog denso di tante notizie da leggere, siti da provare, cose da vedere, mostre, rassegne, libri, amenità e quant’altro.
Insomma, come si dice tra accademici, un blog veramente ganzo.
Noto però che spesso sono le stesse persone che parlano, le stesse che rispondono, certe volte la stessa che parla e poi si commenta da sola. Vista da fuori la cosa risulta quantomeno curiosa.
Sono così pochi i creativi fiorentini? Oppure è poca la gente che legge il blog?
L’impressione è che spesso chi parla lo faccia per compiacersi nel sentire e far sentire la propria voce. Interventi tipo questo, o quello sui poster a Firenze del signor Sardonnini, o quello sul Maggio musicale, sempre del signor Sardonnini se non sbaglio e altri simili mi sembrano tutto tranne che inviti a parlare e confrontarsi su un argomento. Lo spunto è sempre stimolante, ma, passato il titolo, ciò che si legge proseguendo è, a volte, una lezione su “quello che si può fare e quello che si deve fare”; altre volte una lezione su “quello che ho fatto io, quando l’ho fatto io, perché l’ho fatto io”. Il tutto sapientemente arricchito da citazioni erudite dal libro del profeta Isaìa e avverbi a nove sillabe, per finire con frasi da editoriale (tipo quelli del giornalino dell’okkupazione al liceo) come “…rampolli inetti di certa casta borghese…”.Come?? Inetti? Casta borghese?? Io pensavo fossimo tutti a gustarci comodamente questo blog con la panza sotto, o sopra, la scrivania davanti al nostro bel monitor LCD.
Seriamente, ma di che si parla qui? E a chi soprattutto? Si va davvero ancora a finire con la storia dei borghesi? Come si chiamano ora, borghesi 2.0? E poi, inetti?? Se “l’utente medio” (credo sia un modo tecnico per identificare la massa sfigata ignorante di grafica, design e priva di gusto) non disdegna, perfino apprezza, il Comic Sans, che si vuole fare, a parte definirlo inetto? Si spiega o almeno si tenta di spiegare, se è vero, che il Comic Sans è un carattere tipografico deprecabile per questo e quest’altro motivo, oppure si continua a dire che fa cagare, che chi lo usa sbaglia tutto perché questo recita il dogma?
Anche l’utente medio, per quanto sprovveduto e sprovvisto, sa distinguere chi parla di sé per raccontare qualcosa da chi racconta qualcosa per parlare di sé.
Insomma, coinvolgere e spiegare poggiando i piedi sullo stesso scalino di chi ascolta ( come qualche mitico creativo, che mi vanto di conoscere, riesce a fare) oppure continuare a parlare e ascoltare la propria eco.
Detto questo il blog, nel suo piccolo, mi pare una preziosissimo buchino nel muro, per chi, come me, vuole spiare, ascoltare, carpire, cominciare a respirare la "vostra" aria.
Sperando di non aver urtato la sensibilità di nessuno, saluto con un vecchio adagio indiano che recita più o meno così:
"Ricorda che ovunque andrai ci sarà sempre chi sa più di te e chi ce l'ha più lungo del tuo. Rimedia dove puoi."